Dopo una ricerca da lui condotta, il ministro Valditara lancia la proposta di mantenere il reddito solo con una formazione scolastica.
La misura ha già subìto diverse modifiche dal nuovo governo, fino alla decisione di arrivare alla sua eliminazione definitiva entro il 2024. Intanto, per l’anno prossimo il reddito di cittadinanza ci sarà ancora, pur se con alcune modifiche, ma dopo uno studio fatto sui giovani percettori del reddito, Valditara lancia la sua proposta. Mantenere la misura aperta solo per coloro che intendono terminare gli studi dell’obbligo.
Dopo le modifiche già annunciate dal governo Meloni, il Reddito di cittadinanza continua ad essere una delle misure ancora poco definitive. Il prossimo sarà solo un periodo di transizione per poi giungere alla sua eliminazione ufficiale nel 2024. Intanto, arriva una nuova proposta dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “Niente reddito di cittadinanza per chi non assolve gli obblighi scolastici”.
Formazione per chi vuole il reddito
Dopo i risultati di una ricerca condotta ministro Valditara, a proposito dei giovani nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni percettori del reddito, si è giunti ad una conclusione. I dati ottenuti sono stati “sorprendenti e inquietanti”, come dichiara il ministro, secondo cui annuncia di avere elaborato “una proposta che mostra come la parola ‘merito’ nella visione mia e del governo non sia un orpello retorico, ma costituisca un preciso indirizzo politico”.
Valditara spiega che in Italia ci sono ben 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni, di cui ben 11.290 possiedono soltanto la licenza elementare o addirittura nessun titolo, e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media.
Nella proposta ci sarebbe l’introduzione di un percorso scolastico per chi lo abbia interrotto, o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma con nessuna occupazione. In assenza di queste prerogative accettate, ci sarebbe la perdita del reddito, “o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà”. Il ministro conclude spiegando: “Questi ragazzi preferiscono percepire il reddito anziché studiare e formarsi per costruire un proprio dignitoso progetto di vita”.